L’ECG nella compravendita di equini

CAVALLI: LA VISITA DI COMPRAVENDITA

La visita di compravendita di un cavallo è una perizia veterinaria sullo stato di salute del cavallo, destinata a valutare l’attitudine sanitaria per l’utilizzo che l’acquirente ritiene di farne.
Non valuta le qualità sportive o genetiche del cavallo, né il valore economico ma è realizzato a titolo consultivo dal veterinario ippiatra di fiducia dell’acquirente.

Tipicamente durante la visita vengono valutati:

  • lo stato di salute generale (cuore, polmoni, cute, condizioni cliniche generali, apparato urogenitale)
  • l’apparato locomotore a riposo e sotto sforzo
  • eventuali eccertamenti specialistici quali radiografie, ecografie dei tessuti molli, endoscopie, esami ematochimici
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Courtesy of Dott. Sgorbini, Vezzosi, Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università di Pisa

L’ECG E LE ARITMIE NEGLI EQUINI

Sebbene l’esame elettrocardiografico ed ecocardiografico non siano ancora comunemente diffusi nella pratica della medicina equina, ampia è la diffusione delle aritmie nella popolazione equina.

L’aritmia sinusale e il blocco atrioventricolare di primo e secondo grado sono frequenti aritmie fisiologiche, che dovrebbero scomparire con l’esercizio fisico o lo stress. Le depolarizzazioni atriali premature di solito non sono associate a scarse prestazioni, ma sono un potenziale fattore scatenante per la fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale provoca una risposta ventricolare anormale durante l’esercizio e rappresenta un rischio di collasso in alcuni cavalli.

Il riconoscimento ed il trattamento precoce delle aritmie patologiche aumenta enormemente le probabilità di successo terapeutico.

Qualunque sia dunque l’attività che il cavallo oggetto di compravendita effettuerà, e a maggior ragione per cavalli sportivi, il riconoscimento e l’eventuale inizio della terapia di aritmie impattanti come la fibrillazione atriale possono fare la differenza, sia in termini di salute dell’animale che in termini medico-legali.

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE NEL CAVALLO

La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia cardiaca patologica di più frequente riscontro nella specie equina (Bertone e Wingfield 1987, Guglielmini et al. 1996, Bonagura 1997, Marr 1997; Decloedt et al. 2020) ed è caratterizzata da una attivazione atriale caotica, rapida ed irregolare che determina la perdita della contrazione atriale.

Tale condizione può, in alcuni casi, provocare marcate alterazioni emodinamiche responsabili dei sintomi clinici.

Può comparire durante o dopo uno sforzo fisico intenso, ma può riscontrarsi anche in cavalli sottoposti ad un moderato esercizio fisico.

Cavalli affetti da FA presentano spesso un considerevole calo nelle prestazioni atletiche ed intolleranza all’esercizio fisico. Il sospetto diagnostico si basa sull’anamnesi, sul quadro clinico e sull’auscultazione ma può essere confermato solo dall’esame elettrocardiografico.

Courtesy of Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università di Pisa

CAVALLI SPORTIVI E FIBRILLAZIONE ATRIALE

Come scrivono gli autori Domenech, Frugoni, Pradelli, Bussadori in questo articolo sul VetJournal “La fibrillazione atriale è un’aritmia che frequentemente interessa i cavalli da competizione limitandone le prestazioni atletiche. In questi cavalli l’aritmia può comparire durante o dopo uno sforzo fisico importante, anche in assenza di una patologia cardiaca sottostante. Per tale motivo consideriamo di vitale importanza effettuare un elettrocardiogramma quando, ad una attenta auscultazione, verifichiamo un ritmo cardiaco irregolare”

Concludono gli autori dicendo “Per le ragioni esposte precedentemente riteniamo che l’esame elettrocardiografico dovrebbe rientrare negli accertamenti
diagnostici obbligatori eseguiti prima e dopo le competizioni che richiedono elevate prestazioni atletiche e nella visita veterinaria di compravendita”

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